Celiachia e castronerie parte II

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Continua il viaggio attraverso le sciocchezze che spesso siamo costretti a sentire, per disinformazione e mancanza di sensibilità nei confronti di chi è celiaco e deve seguire una dieta ferrea priva di glutine. Ecco la seconda parte fatta di un’esperienza personale, riesumata dall’archivio castronerie di famiglia…

Vacanze estive di qualche anno fa, Maremma, entro in farmacia in località Orbetello, perchè sono quasi in fondo alla scorta di alimenti senza glutine portati da casa. Vedo uno scaffale con 2/3 cose esposte e chiedo:

“Mi scusi, avete solo questi alimenti senza glutine?”

Risposta della farmacista

“Signora qui di celiaci non ce ne sono, abbiamo l’aria buona noi

Allora le alternative erano due, o le davo una testata in piena faccia, oppure cortesemente ma con una buona dose di determinazione le facevo capire che quello che le era uscito dalla bocca era una battuta infelice. Ho optato per la seconda e il seguito è stato questo.

“Vede dottoressa, o forse porta il camice solo perchè ha ereditato la farmacia da suo padre…Dicevo dottoressa, l’aria buona scaccia la celiachia in Maremma, ma è evidente che nuoce gravemente al cervello di alcune persone che come lei si permettono di fare battute infelici dietro ad un banco di una farmacia.”

La signora, rossa in volto e con gli occhi da cerbiatto, tira fuori da sotto il banco i cataloghi di alcuni marchi leader del senza glutine e mi dice che posso ordinare tutto quello che voglio e che lo avrei trovato nel pomeriggio in negozio.

Non posso pubblicare la risposta perchè troppo volgare, ma trattandosi di carta, immaginatevi cosa ho suggerito di fare alla “dottoressa”…E quando ci vuole ci vuole!