Celiachia e diagnosi, un nuovo test per dire addio alla biopsia intestinale?

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La prima tappa per la ricerca del morbo celiaco in presenza di sintomi che possono far pensare alla celiachia è il prelievo ematico per la valutazione dei valori chiave legati appunto alla patologia. Ma fino ad oggi, la diagnosi certa è solo attraverso la biopsia intestinale, tramite endoscopia. Un esame fastidiosissimo, che nei bambini viene praticato in anestesia totale, mentre gli adulti si fanno coraggio e alè, si ingoiano un bel tubo per pochi istanti, ma che lasceranno il segno. Pensate che se l’esito degli esami risultano inequivocabili, come è successo a noi con Ginger, ovvero proteine specifiche per la ricerca del morbo celiaco alle stelle, ferritina sotto i piedi e transaminasi altissime, questo non basta per entrare nel programma offerto dal SSN, occorre comunque fare l’esame endoscopico. Ma tutto questo potrebbe diventare solo un ricordo?

Secondo quanto afferma il gastroenterologo, Dott. Jason Tye-Din, responsabile della Ricerca sulla Celiachia presso il Walter and Eliza Hall Institute Usa, attraverso un nuovo test semplice, che darebbe un risultato preciso entro 24 ore, sarebbe possibile eliminare l’esame endoscopico.

Il nuovo test, che altro non è che un esame del sangue, richiederebbe una reintroduzione del glutine, in caso di dieta già gluten free, di soli tre giorni, mentre in caso di biopsia, occorrone diverse settimaneo addirittura mesi, con la conseguente sofferenza che ne deriva.

«Questo test – aggiunge Tye-Din – misura il “rilascio di citochine”, la risposta delle cellule T al glutine dopo tre giorni di consumo, e una risposta positiva è altamente predittiva della malattia celiaca. Con questo test, siamo stati in grado di rilevare una risposta delle cellule T nella maggior parte dei partecipanti allo studio riconosciuti per avere malattia celiaca e, soprattutto, il test è stato negativo in tutti i pazienti che non hanno la celiachia, anche se avevano seguito una dieta senza glutine perché pensavano che fosse proprio il glutine la causa dei loro sintomi».

Un altro grande passo importante, che speriamo possa trovare conferma e applicazione, al fine di rendere meno traumatico l’iter di diagnosi per celiachia, soprattutto per i bambini.

Via | Theguardian