Celiachia e invalidità, falsi e verità
Navigando nelle varie community a tema gluten free su Facebook, mi sono imbattuta in una discussione su celiachia e invalidità. L’argomento è molto delicato e trattandosi di discorsi, esperienze personali e affermazioni fatte da persone comuni e non da esperti, occorre andare con i piedi di piombo e approfondire bene prima di scrivere castronerie.
Parto dalla conclusione e poi cerchiamo di andare a fondo nella maniera meno tecnica e più chiara possibile. La celiachia non è invalidante a meno che non ci siano gravi altre patologie legate ad essa. Una persona affetta da patologie che non comportano compromissione della propria validità di gravità tale da impedirne la deambulazione autonoma o tale da renderla bisognevole di assistenza continua, e neppure tale da imporle la necessità di avere costanti rapporti con strutture sanitarie specializzate nella terapia o riabilitazione della patologia lamentata, in questo caso il Morbo Celiaco, non ha nessun diritto ad una forma di assistenza legata all’invalidità.
In caso di minore, la famiglia dovrebbe impegnarsi affinchè con la dieta le condizioni di salute arrivino ad essere ottimali, escludano ogni tipo di complicazione e garnatiscano una vita sociale assolutamente normale. La malattia celiaca senza ripercussioni funzionali, non beneficia di nessun tipo di assistenza, se non quella dei buoni mensili e l’assistenza sanitaria gratuita per visite di controllo e analisi mediche.
Nel caso in cui la celiachia abbia portato a conseguenze più gravi, tali da compromettere la normale quotidianità e l’attività lavorativa, ci sono delle valutazioni che si basano su tabelle di invalidità e classificazioni, dove si elencano i disturbi secondo la percentuale di gravità. Perdita di peso significativa, diabete mellito e anemia gravi, possono essere oggetto di valutazione. A pagina 37 e 38 del pdf fornito da Inps, trovate la sezione dedicata alla celiachia.
Via | Celiachia.it